Napoletano, nato nel 1977, Paolo Cappuccio ha solida formazione mediterranea e grande capacità, nel selezionare e trattare la materia prima, ma anche grande attenzione al punto di vista nutrizionale, sensibilità tutte che lo hanno portato a conseguire risultati professionali di eccellenza, fra cui la stella Michelin, nel 2009. Il suo curriculum professionale parte dalla scuola alberghiera a Posillipo e quindi a Stromboli: l’amore per il mare e i suoi frutti è forte e porta lo chef ad approfondire la cucina di pesce, sia di mare che d’acqua dolce; una competenza che negli anni successivi è messa a frutto nel libro “La cucina di pesci e crostacei” (Italian Gourmet, 2017).
Dall’isola siciliana alle alpi bellunesi, al lago. Da Stromboli a Cortina d’Ampezzo, alle rive del Garda: la professione lo conduce poi a Venezia e in seguito in montagna, all’Hermitage di Madonna di
Campiglio, che gli è valsa l’ambita stella della guida rossa. Frutto di quel periodo è stato il volume “Cucina mediterranea in alta quota”, seguito nel 2016 dal volume di ricette dedicato alle carni e al foie gras, altro ingrediente cult del cuoco partenopeo.
Per arricchire il proprio bagaglio professionale si è ulteriormente specializzato frequentando un master di Culinary Nutrition, focalizzandosi nella cucina anti-aging: una expertise quanto mai attuale e importante per il mondo della ristorazione. Oggi Paolo Cappuccio vive a Caorle e, lasciata la cucina quotidiana del ristorante, si dedica a tempo pieno a consulenze e formazione ad aziende nel campo della ristorazione, banqueting ed events.